Ascolto attivo
L’ascolto attivo è il processo mediante il quale un individuo protegge le informazioni da un altro individuo o gruppo.
L’elemento “attivo” implica il concentrarsi completamente su ciò che viene detto, prestare attenzione alla conversazione, non interrompere e prendersi il tempo per capire di cosa sta discutendo l’oratore. Implica l’ascolto con tutti i sensi e la piena attenzione a chi parla, è importante che anche “l’ascoltatore attivo” sia “visto” mentre ascolta.
Alcune caratteristiche dell’ascolto attivo (secondo J. Topornycky e S. Golparian) includono il non giudicare, la pazienza, il riscontro verbale e non verbale, il porre domande e chiedere chiarimenti, il riassumere.
Ascolto attivo significa non impegnarsi in cattive abitudini di ascolto come le seguenti:
- Rimanere bloccato nei propri pensieri
- Non mostrare rispetto per chi parla
- Registrare solo il significato superficiale
- Interompere
- Non stabilire un contatto visivo
- Mettere fretta a chi parla
- Distrarsi facilmente
- “Arricchire” la storia (dicendo, ad esempio, ” mi ricorda di quando…”)
- Dimenticare ciò che è stato detto prima
- Fare domande su dettagli non importanti
- Concentrarsi troppo sui dettagli e perdere il quadro generale
- Ignorare ciò che non si capisce
- Sognare ad occhi aperti
- Fare soltanto finta di prestare attenzione
In questo modo, l’ascolto attivo è l’opposto del sentire in modo passivo.
Suggerimenti per esercitarti nell’ascolto attivo
I seguenti suggerimenti ti aiuteranno a diventare un ascoltatore attivo migliore:
- Stabilisci un contatto visivo mentre l’altra persona parla. Evita di incrociare le braccia perché questo segnala che non stai ascoltando
- Non interrompere mentre l’altra persona sta parlando
- Cerca di parafrasare ciò che viene detto, ad esempio “In altre parole, quello che stai
dicendo è…” - Non interrompere il dialogo interno durante l’ascolto. Evita di sognare ad occhi aperti.
- Osserva il comportamento non verbale per cogliere il significato nascosto, oltre ad ascoltare ciò che viene detto
- Sii aperto, neutrale e non giudicare mentre ascolti
- Mostra interesse ponendo domande per chiarire ciò che viene detto. Fa’ domande aperte per incoraggiare l’oratore. Evita le domande chiuse [con risposta sì o no]
- Sii paziente mentre ascolti. Possiamo ascoltare molto più velocemente di quanto
gli altri possano parlare - Impara a riconoscere l’ascolto attivo. Impara dagli errori degli altri
Esempi di risposte durante l’ascolto attivo
- “Dimmi cosa posso fare per aiutarti”: serve a costruire fiducia e stabilire un rapporto
- “Sono desideroso di aiutarrti, so che stai attraversando alcune sfide difficili”: dimostra sincera preoccupazione
- “Allora stai dicendo che…”: è la parafrasi di ciò che ti stanno dicendo
- “Capisco che desideri un feedback più frequente sulla tua performance”: è una breve affermazione verbale
- “È chiaro che la situazione attuale è intollerabile per te. Quali cambiamenti vorresti vedere?”: è una domanda aperta per il tuo interlocutore
Attività
Nome dell’attività:
Importanza dell’ascolto attivo
Scopo dell’attività:
Far sì che tutti i partecipanti sperimentino il non essere ascoltati e comprendano come ci si sente.
Competenze sviluppate:
- Concentrarsi su ciò che sta dicendo l’oratore
- Empatia e rispetto
- Ottenere conferma e capire
- Sviluppare e utilizzare l’ascolto attivo
Nunero di partecipanti:
Almeno due persone
Tempo necessario:
30 minuti
Quanti istruttori sono richiesti?
1
Materiale necessarioy:
Nessuno
Descrizione dell’attività: Chiedi alle persone di lavorare in coppia. Una persona è A, l’altra è B. Riunisci tutti gli A e spiega loro il loro ruolo (dove i B non possono sentire), oppure dai loro istruzioni scritte. Fai lo stesso con tutte i B. Partner A: il ruolo è parlare con il partner B e raccontargli tutto quello che ha fatto questo fine settimana, o della sua musica preferita e perché gli piace. Partner B: il partner A inizierà a parlargli di qualcosa. Il suo ruolo è NON ascoltare e chiarire che non sta ascoltando e non è interessato, usando qualsiasi modalità non verbale (cioè senza parlare) a cui puoi pensare (ad es. sbadigliare, agitarsi, distogliere lo sguardo, ecc.). Dopo cinque minuti, l’esercizio viene interrotto. Viene chiesto ai partecipanti di scambiarsi i ruoli e ripetere l’esercizio nei loro nuovi ruoli.
Valutazione
Riunire l’intero gruppo. Aprire un dibattito, utilizzando le seguenti domande per evidenziare gli aspetti dell’ apprendimento
- Com’è stato essere B, senza ascoltare A?
- Come hanno reagito gli A? (Alcuni potrebbero essersi arrabbiati; altri forse erano
intimiditi e hanno smesso di parlare) - Come si sono sentiti i B di fronte a queste reazioni?
- Come ci si sente ad essere A e a non essere ascoltati?
- Ci sono alcuni gruppi di persone nella nostra comunità che spesso non vengono ascoltati? Di chi si tratta? Come mai non sono ascoltati? Che impatto ha su di loro il non essere ascoltati? E sul resto della comunità?
- Cosa possiamo fare per assicurarci di ascoltarci (e di imparare dagli altri)?
Suggerimenti:
- Concedi a tutti il tempo di dire la loro; crea diversi tipi di opportunità per consentire alle persone di contribuire.(attraverso il lavoro in piccoli gruppi, il lavoro in coppia, i disegni, i giochi di ruolo, ecc., non solo attraverso dibattiti di gruppo o tavole rotonde)
- Dì quello che vuoi dire ma renditi conto della tua responsabilità di rispettare il diritto delle persone ad esprimersi.
- Ascolta cosa sta dicendo l’altra persona: concentrati, concentrati sull’interlocutore, non agitarti, non pensare solo a ciò che stai per rispondere.
-
Riconosci ciò che dice l’interlocutore, dimostrando di accettare il suo punto di vista, o almeno di rispettare il suo diritto di sostenerlo, anche se non sei d’accordo.
- Usa il linguaggio del corpo per mostrare che stai ascoltando.
- Sii consapevole che la tua capacità di ascoltare ciò che viene detto può essere influenzata dalle tue percezioni sulla persona che sta parlando o dal modo in cui parla.
Bibliografia
- Topornycky J, Golparian S. Balancing openness and interpretation in active listening. Collected Essays on Learning & Teaching. 2016;9:175-184.